Geotermia
L’origine delle manifestazioni naturali
L’area geotermica è particolarmente affascinante per le attività di sfruttamento della risorsa geotermica, una fonte di energia rinnovabile ed a basso impatto ambientale, che soddisfa un quarto del fabbisogno energetico della regione Toscana.
Così, oltre alle manifestazioni naturali come le putizze ed i lagoni, il territorio è caratterizzato dall’intreccio dei vapordotti che imbrigliano il vapore sprigionato dai soffioni e lo convogliano verso le centrali geotermoelettriche.
Lo spettacolo è suggestivo: bianche colonne di vapore si sprigionano da fessure nel terreno, dai soffioni dismessi e dalle torri delle centrali geotermoelettriche, ed il paesaggio asssume un aspetto infernale, tanto che da secoli la zona è chiamata “Valle del Diavolo”.
Soffione geotermico pozzo n° 120 Enel Green Power
Il sistema geotermico assomiglia ad una pentola a pressione messa sul fuoco. La sorgente di calore è costituita da magma; il fondo della pentola corrisponde di solito ad uno strato di rocce impermeabili; l’interno della pentola fatto da rocce permeabili rappresenta il serbatoio con il fluido geotermico; il coperchio è costituito da uno strato di rocce impermeabili, le valvole di questa grande pentola sono i pozzi di perforazione e il vapore delle manifestazioni naturali.
Lungo il percorso affiorano le rocce permeabili del serbatoio (calcari e diaspro) che consentono ai fluidi di raggiungere la superficie, dando luogo a vistose manifestazioni endogene naturali.
Geomuseo
Da non mancare la visita a due geomusei: il Museo della Geotermia di Larderello, che illustra la nascita di una esperienza unica al mondo, ed il nuovo Museo delle Energie del Territorio di Radicondoli, emblema della successiva espansione dell’area geotermica.
Territorio Geotermico e Geomuseo di Larderello
Le manifestazioni attive
Dalla fittissima rete di fratture presenti nelle rocce affioranti in superficie, giunge un continuo flusso di vapore costituito in media, per il 95% da vapore acqueo e per il 5% da vari gas quali anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido borico, idrogeno solforato, idrogeno, azoto, radon e molti altri.
Le biancane
Le aree delle manifestazioni sono chiamate biancane, per il colore prevalente delle loro rocce. L’idrogeno solforato (H2S), contenuto nelle emissioni di vapore d’acqua ad alta pressione, trasforma il calcare in gesso; inoltre, l’acidità delle emanazioni gassose causa lo sbiancamento dei diaspri, il cui colore naturale è il rosso.
Bulicami: emissioni di acqua e gas in piccoli laghetti di fango gorgogliante.
Fumarole: emissioni gassose costituite da vapor acqueo, anidride carbonica e idrogeno solforato. Fuoriuscendo dalle fessure del terreno, si raffreddano a contatto con l’atmosfera, condensando sottoforma di fumi.
Lagoni: piccole pozze o laghetti naturali di acqua calda alimentati alla base dalla presenza di un soffione naturale a forte pressione, che arricchisce le acque di sali minerali e boro.
Solfatare: emissioni di vapor acqueo, anidride carbonica e idrogeno solforato dalla cui ossidazione si formano cristalli di zolfo che si depositano intorno al loro sbocco in superficie.
Minerali in continua formazione
In corrispondenza delle fratture da cui i gas giungono in superficie, si osservano spesso belle ma fragili cristallizzazioni gialle di zolfo nativo che possono presentarsi sotto forma sia di aggregati microcristallini che di patine e incrostazioni
Una flora e una vegetazione molto particolari
La temperatura del suolo, che aumenta fortemente con la profondità (30° ogni 100m di profondità), non consente alle specie arboree di sviluppare normalmente l’apparato radicale
L’acidità del substrato e i suoli molto poveri risultano proibitivi per la maggior parte delle specie. Le piante, infatti, si selezionano in funzione del calore e dell’acidità del suolo.
Dove le emissioni sono deboli ma il suolo rimane acido, le uniche specie che si sviluppano sono il brugo (calluna vulgaris) e i cappellini di castiglia (agrostis castellana)
Dove gli effetti del vapore si attenuano, la vegetazione è caratterizzata da specie sempreverdi mediterranee, come le eriche (erica arborea), i cisti (cistus salvifollius), e la sughera (quercus suber), tipiche soprattutto di quote inferiori.
Le terre fumanti di Castelnuovo Val di Cecina: il percorso di Sasso Pisano
Le manifestazioni naturali geotermiche di Sasso Pisano e Monterotondo M.mo si presentano come un paesaggio brullo e selvaggio unico e inimitabile, un suggestivo ambiente naturale paragonato a un “luogo infernale”
Contrasti fortissimi di colori dovuti all’alterazione delle rocce, rare forme di vegetazione, minerali in continua formazione, rocce roventi, sorgenti di acque caldissime tra getti di vapore e pozze di acque gorgoglianti, tracce di un illustre passato, sono solo alcuni aspetti di questo straordinario paesaggio
L’itinerario – C12
Un suggestivo sentiero attrezzato, tramite un anello segnalato come itinerario C12, consente di visitare tutte le più belle manifestazioni collegando i due borghi medievali di Sasso Pisano e Monterotondo Marittimo.
Il percorso non ha particolari difficoltà, si passeggia in un continuo alternarsi di manifestazioni attive, immersi nel vapore e accompagnati dal rumore di acque gorgoglianti e dalla fuoriuscita di gas, godendo di immensi panorami che ci conducono fino al mare della Maremma.
Lunghezza: 3,5 km, Dislivello: 155m, Difficoltà: facile, Tempo indicativo: 2 ore
Presso l’Ufficio Turistico è disponibile la mappa completa di tutti gli itinerari escursionistici e turistici del Parco Geotermico di Castelnuovo Val di Cecina
Altri siti di interesse nel Parco geotermico a Sasso Pisano
Terme di Bagnone
Il complesso sacro termale etrusco a Sasso Pisano
Lungo l’antico itinerario fra Volterra e Populonia è tornato alla luce un vasto complesso sacro-termale legato al culto delle acque in un’area dove da sempre i fenomeni geotermici hanno influenzato la vita degli abitanti.
Da una tegola con bollo etrusco…
Dopo il ritrovamento di una tegola con bollo in caratteri etruschi, le campagne di scavo hanno portato alla luce, seppur parzialmente, un complesso architettonico unico fino ad oggi nell’Etruria settentrionale, articolato in diversi settori e con diverse fasi di vita. Il carattere sacro del complesso è confermato dal ritrovamento di due statuette: una Menerva in piombo e stagno e una piccola offerente in bronzo, entrambe di netta impronta volterrana.
Un’intensa frequentazione
Ad una prima fase, con monumentale stoà (grande porticato) a tre braccia, si aggiunge, nella prima metà del II secolo a.C., un impianto termale che frutta in parte le murature del portico per appoggiarvisi. Successivamente L’area viene sconvolta da un grande movimento franoso che trascina a valle parte delle strutture. Dopo un abbandono di quasi un secolo gli edifici, parzialmente ristrutturati, rimangono in uso fino alla fin del III secolo o gli inizi del IV secolo d.C., come testimoniano un gruppo di 64 monete in bronzo di epica romana.
“Acquae Volatterae?”
La monumentalità e L’ampiezza del complesso, che si stende ben oltre l’area indagata, rende probabile l’identificazione con uno dei due impianti termali – Aquae Volaterrae e Aquae Populoniae – indicati nel segmento IV della Tabula Peuntingeriana, una carta geografica militare dell’Impero Romano. La sua posizione al confine tra i territori di Volterra e Populonia, e altri dati archeologici inducono a riconoscere in questo edificio un avamposto estremo dello stato volterrano.
Per visite contattare l’UTC (Ufficio turistico).
Antiquarium
Parte dei reperti più significativi del sito archeologico del Bagnone è esposta nel piccolo museo di archeologia realizzato a Sasso Pisano. Vi si possono ammirare suppellettili e parti originali della struttura, tra cui le due statuette e altri importanti reperti. La visita al muso è supportata da pannelli informativi. Per visite contattare l’UTC (Ufficio turistico).
Laghetto termale
A Sasso Pisano è stato costruito un laghetto termale che consiste in una grande vasca suddivisa in due parti: la prima ha una temperatura di 36 gradi e 6 postazioni idromassaggi, la seconda parte con una scalinata sommersa e con temperatura più bassa, detta “tiepidarium”, è balneabile. A fine vasca si trova un Biolago fitodepurato.
Lavatoi
Nelle vicinanze del campo sportivo di Sasso Pisano sono presenti due postazioni all’aperto per praticare la disciplina dello yoga qui caratterizzata dalla presenza del calore proveniente dal terreno.
Siti geotermici naturali
Area didattica Enel. Si accede solo con vista privata e presenta in un piccolo spazio le manifestazioni più importanti compreso un piccolo geyser. Per visite contattare l’UTC (Ufficio turistico).
Centrale Geotermica
Dal 1904 il vapore geotermico è usato per produrre energia elettrica. Oggi le centrali costituiscono l’elemento pulsante del sistema e insieme a quelle dell’Amiata producono parte dell’energia toscana.