Dintorni
Val di Cecina
L’Alta Val di Cecina, costituita dai territori comunali di Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance, Monteverdi Marittimo e Volterra, è delimitata ad ovest dalla Val di Cornia e dalla bassa Val di Cecina, a nord dalla Val d’Era, a est dall’alta Val d’Elsa e a sud dalle Colline Metallifere. Essa possiede un ricco patrimonio di beni storici, artistici, archeologici e paesaggistici quasi da costruire un “unicum” in Toscana tanto da ispirare scrittori, poeti e pittori quali Rosa, Stendhal, Lawrence, Dennis, Corot, D’Annunzio, Cassola e Dante Alighieri.
Infatti, oltre alle testimonianze millenarie delle civiltà etrusca, romana, medievale e rinascimentale disseminate sul territorio e custodite in prevalenza a Volterra, città d’arte e centro culturale dell’intera vallata, la Val di Cecina evidenzia una ricca varietà di paesaggi, che vanno dalle colline metallifere alle aree boschive come le foreste di Berignone-Tatti e Monterufoli, dalla macchia mediterranea, al paesaggio delle “colline volterrane” costituito da calanchi, balze e poggi dal dolce declivio. Sul pendio orientale del Poggio la Croce sorge Montecatini Val di Cecina, l’antico Monteleone, dominato da una torre, ai cui piedi si stende l’abitato con i caratteri tipici del centro medievale costruito intorno agli elementi rappresentativi del potere politico e religioso che si identificano nel palazzo pretorio con un elegante portico e nella trecentesca chiesa di S. Biagio. Da non perdere l’interessante Museo delle Miniere.
Montegemoli è caratterizzato dalla struttura emergente del castello con la sua torre rotonda e con le sue forme rinascimentali.
Pomarance conserva importanti vestigia del suo antico passato come la Porta Orciolina e la Porta di Casole della cinta muraria trecentesca, la chiesa di S. Giovanni con dipinti del Roncalli, del Cercignani e dell’Ademollo, il Palazzo Pretorio nonché i Palazzi Ricci, Bicocchi, Bardini e De Larderel.
Montecastelli è caratterizzato da una massiccia torre a base quadrata di epoca romanica di SS. Filippo e Giacomo (sec. XIII) a tre navate densa di pilastri con capitelli figurati. Nelle vicinanze del cimitero, si trova la Buca delle Fate, un ipogeo etrusco del sec. VI a.C..
A S. Dalmazio sono interessanti i resti di mura medievali con due porte che racchiudono l’abitato dalla forma pressoché circolare e la chiesa di forme romaniche che conserva un tabernacolo in terracotta della bottega di Luca della Robbia. Nelle vicinanze i resti dell’imponente Rocca Sillana.
Anche Montecerboli ha la struttura circolare di un antico castello con borgo medievale.
Castelnuovo Val di Cecina è circondato da un paesaggio boschivo e conserva la sua forma urbana “a grappolo” dove si possono distinguere le diverse fasi di espansione di Sasso Pisano si struttura intorno al suo nucleo più antico, il castello, posto nel punto più elevato del luogo. Già in prossimità del borgo è possibile osservare putizze e fumarole sparse che si fanno più evidenti seguendo un apposito “percorso segnalato”.
Serrazzano, interessante dal punto di vista urbanistico, conserva del periodo medievale due porte della cinta murarie e tracce del basamento murario a scarpa, nonché la chiesa di S. Donato che presenta all’interno interessanti volte gotiche e la graziosa chiesa romanica di S. Antonio.
Una torre a pianta quadrata e la chiesa di S. Martino caratterizzano l’abitato della Sassa, mentre alla destra, su uno sperone roccioso sorge Querceto, interessante per l’insieme di costruzioni che compongono la villa castello e dalla stupenda pieve di S. Giovanni.
Alle testimonianze storico-artistiche la Val di Cecina unisce la ricchezza dei suoi prodotti endogeni. L’alabastro con cui si realizzano prodotti di raffinato artigianato, il salgemma, estratto nelle industrie di Saline di Volterra, e il calore dei soffioni boraciferi che viene sfruttato nelle centrali termoelettriche di Larderello, tipico centro industriale, con la chiesa progettata da Michelucci e un interessante Museo della Geotermia.
Anche Ponteginori, costruito nel 1919 dalla Società Solvay, costituisce in Val di Cecina un esempio unico di villaggio industriale tipico delle aree minerarie del nord Europa.
Infine Libbiano, Micciano, Lustignano e La Leccia edificati su poggi attestano ancora nella forma urbana l’antica origine castellana.
Il centro più vicino alla costa tirrenica è Monteverdi Marittimo, il cui territorio è ammantato da una fitta copertura boschiva, (con la riserva naturale di Caselli), da cui emergono il capoluogo e il borgo di Canneto, che conservano ancora la fisionomia dell’insediamento medievale, nonché i ruderi dell’abbazia di S. Pietro in Palazzuolo, che trasse origine dal monastero fondato nel 754 dal nobile Walfredo.
Il territorio
Il paesaggio boscoso delle Colline Metallifere, con campi e pascoli punteggiati da borghi, antiche fattorie e case sparse, caratterizza il Comune di Montecatini Val di Cecina. Una terra da scoprire con calma, camminando tra i piccoli tesori del paese e assaporando la pace delle campagne. Il territorio, attraversato dal fiume Cecina, è ricco di luoghi di grande interesse naturalistico, come la Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli. Lo stesso rapporto con l’ambiente rurale si esprime nelle tradizioni enogastronomiche, con i piatti di selvaggina e prodotti locali. Importanti anche le produzioni di vini: parte del territorio fa parte del Consorzio DOC Montescudaio.
Montecatini Val di Cecina
L’imponente Torre Belforti (XI sec.) segna il profilo del borgo che, tra vicoli e piazze, offre silenzio, panorami sconfinati e tracce di una storia che risale al 960, quando fu costruito il Castello di Montecatini, allora Castrum Monti Leonis. Con lo sviluppo delle attività minerarie, nei primi anni del Regno d’Italia, il paese visse un periodo di splendore economico e sociale. Cuore del paese antico, ai piedi della Torre, è la Piazza del Castello, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Biagio, eretta nel 1356 che ospita opere dei Della Robbia e Guido Reni. A fianco del Palazzo Pretorio, edificio trecentesco, ora sede del Centro di Documentazione del Museo delle Miniere. Durante l’estate si susseguono feste paesane, spettacoli e iniziative culturali.
La miniera di rame più grande d’Europa
La fama di Montecatini è legata alle antiche miniere di rame di Caporciano, rimaste attive fino al 1907. Già gli etruschi estraevano il minerale per forgiare utensili e suppellettili. L’attività estrattive fu la più importante d’Europa nel corso dell’Ottocento. Qui è nata e ha preso nome la società di Montecatini, una delle maggiori industrie europee, confluita poi nella Montedison. La storia è documentata nel Museo delle Miniere che – con il parco di archeologia industriale e il borgo minerale – offre a visitatori di ogni età l’occasione di un affascinante viaggio nelle viscere della terra fra pozzi e gallerie, per conoscere le tecnologie estrattive e le storie dei minatori. In estate, la Miniera diventa un seducente fondale di spettacoli e concerti.
Ponteginori
Il paese, di recente costruzione, ha legato la sua storia a quella della Società chimica Solvay, che sfrutta i banchi di salgemma della zona. In nome deriva dal ponte che il conte Carlo Ginori fece costruire tra il 1831 e il 1835 sul fiume Cecina. Vi si trovano impianti sportivi e tutti i principali servizi. Ad Agosto ospita una festa con gare sportive, gastronomia e balli.
Castello di Querceto
Il Castello coperto d’edera è l’icona di questo delizioso borgo di poche case. Dopo il dominio volterrano nel 1431 il Castello fu conquistato dal Duca di Milano e nel 1447 da Alfonso Re d’Aragona e di Napoli. Nel 1472 il borgo passò sotto il dominio fiorentino. La signoria dei Marchesi Ginori-Lisci, tuttora proprietari del Castello, risale al 1543. La chiesa di San Giovanni Battista (XI sec.) è un esempio di arte romanica. Sul fondo del coro si ammira l’affresco di Luciano Guarnieri, con scene di vita agreste.
Sassa
Arroccata sullo sperone di un colle sulle valli dello Sterza e del Cecina, Sassa è dominata dalla Torre (XII sec.), mastio dell’antica rocca. Nel 1208 passò sotto l’egemonia del Comune di Volterra e da allora fu contesa fra il Comune e il Vescovo volterrano. Poco contò che l’imperatore Enrico VI, nel 1186, avesse assegnato il Castello al Vescovo. Passeggiando nel borgo, merita una visita alla Chiesa di San Martino. Interessante è il battistero di marmo rosa screziato. Il colle è una terrazza naturale sul mar Tirreno e l’arcipelago toscano. Secondo la leggenda, qui si rifugiò San Pietro in fuga dalle persecuzioni di Roma. Il Redentore, apparsogli per convincerlo a tornare indietro e accettare il suo martirio, lasciò le sue orme su un sasso, a testimonianza dell’accaduto.
Buriano
Solido presidio della valle del Cecina, fu antico feudo dei Saracini di Pisa. Successivamente rimase legato a Volterra fino al 1929. Buriano è stato importante centro agricolo, sede di una grande fattoria, ora dismessa, di proprietà degli incontri di Volterra e poi dei baroni di Rochefort.
Gello
Mostra il fascino di un minuscolo borgo quasi deserto con poche case in pietra , una Chiesa e tracce di edifici più antichi. Di Gello si hanno notizie fin dal 754: vi era un castello che – nel 1479 – fu conquistato e distrutto da truppe senesi.
Casaglia
Con l’antica Pieve di San Giovanni Battista, fu uno dei castelli compresi nel privilegio che Arrigo VI, nel 1186, accordò a Ildebrando Pannocchieschi. Il borgo presenta edifici di interesse architettonico e urbanistico.
Miemo
Borgo medievale con la Chiesa intitolata a Sant’Andrea, la fattoria, la bella villa residenziale e alcune abitazioni. Per la sua posizione sullo spartiacque tra le valli di Cecina e dell’Era, Miemo ha sempre rivestito notevole importanza strategica. A questo si devono le dispute per il suo possesso tra Pisa, Volterra e Firenze.
Mocajo
Caratteristico insediamento sorto intorno alla seicentesca villa padronale dell’omonima fattoria. Ospita anche una chiesetta del XVIII secolo.
Parco eolico la miniera
E’ possibile visitarlo in autonomia o con visite guidate per scoprire una particolare produzione di energia rinnovabile e panorami mozzafiato. Ogni aereogeneratore fornisce l’elettricità per 1000 famiglie ogni anno.